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L’avventura a lieto fine del cane Martino, salvato da una task force d’eccezione

Il 27 dicembre di qualche anno fa passeggiavo nella Riserva Naturale dell’Aniene con i miei due bimbi pelosi: Pimpi, la cagnolona adottata tanti anni fa in un rifugio e Martino, un ex randagino siciliano.
Si presentava come una passeggiata tranquilla, i cagnolini scorrazzavano felici, tra corsette, annusatine e assaggi di erbe aromatiche di cui la riserva è piena.
Più avanti si scorgeva il fiume Aniene con i suoi abitanti abituali: le anatre e i gabbiani occupati nelle loro faccende quotidiane. Ad un certo punto, un gruppo di uccelli si solleva dall’acqua. Quel battito d’ali è irresistibile, un vero e proprio richiamo per Martino, un cane dolcissimo ma con un istinto predatorio insopprimibile. Resami conto del potenziale pericolo, cerco di distrarlo con un richiamo… ma inutilmente: in un istante lo vedo lanciarsi in una folle corsa per raggiungere gli uccelli, incurante dei miei richiami e del fiume.
Nel punto in cui ci trovavamo ci sono soltanto pareti verticali e così l’incauto Martino precipita nell’acqua. Inutile qualsiasi tentativo di recuperarlo, anche con l’aiuto del mio fidanzato che nel frattempo ci aveva raggiunti, l’alta parete non ci offriva nessuna possibilità di calarci giù.

Momenti di panico e di terrore. Chiamiamo il 113 che ci mette subito in contatto con i Vigili del Fuoco, soltanto loro potevano aiutarci.
Li precedono alcuni agenti della questura di Via Genova che ci confortano ma, soprattutto, incoraggiano Martino a resistere in attesa dei soccorsi.
Spaventato e infreddolito era riuscito, infatti, a raggiungere a nuoto una piccola roccia che affiorava dall’acqua, a pochi metri dall’argine.

Circa trenta minuti più tardi tiriamo un sospiro di sollievo, ecco finalmente arrivare il gruppo dei sommozzatori del Porto Fluviale armati di funi, moschettoni e una lunga scala! Uno di loro comincia a scendere lentamente lungo la parete, cerca di avvicinarsi a Martino senza spaventarlo e riesce ad agganciare un moschettone alla pettorina… ed eccolo risalire in braccio al suo soccorritore, tra gli applausi di tutti i presenti!

Chissà se il nostro cagnolino si è reso conto del dispiegamento di forze che si è materializzato per soccorrerlo, lui che in passato era un invisibile, il cane di nessuno tra i mille pericoli della strada.

Questa storia a lieto fine è stata poi anche pubblicata sulla rivista “Quattro Zampe” dove sono state doverosamente ringraziate le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco che non hanno esitato a mobilitare uomini e mezzi per salvare questo piccolo cane che, per la seconda volta, è stato baciato dalla fortuna.

Porteremo sempre nel cuore queste persone meravigliose.

Chi salva una vita salva il mondo intero.

Tata Francesca R.

2 risposte

  1. Ma guarda che mi combina S.Martino, il cane più tranquillo del mondo, l’esatto opposto della sua amica cagnolona Pimpi. Davvero sorprendente, in pisitivo naturalmente, vedere quanta gente si sia mobilitata x salvargli la vita. Veramente degli angeli… ma umani.. e queste storie servono x darci ancora un residuo di fiducia su questa strana specie degli umani…. 😉 Ciao Francesca, Marco, Pimpi e naturalmente… S.Martino

  2. Ho letta questa storia. Non ne sapevo nulla. Incredibile. Meno male che si sono dati da fare tante bravissime persone per salvarlo. – Adesso trattieni il tuo istinto predatorio per rimanere per tutta la vita con la tua mamma Francesca!!!! Mi sa che ti conviene. – Conosco un’altro predatore che si chiama Andrea e fina ad adesso gli è andato sempre molto bene.

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