Palle di pelo nel gatto: cause, sintomi e prevenzione

Le palle di pelo si formano all’interno dell’apparato digerente del gatto e, se non vengono espulse, possono creare seri problemi. In questo articolo la veterinaria Monica Perego analizza il problema.

Le cause

La superficie ruvida della lingua del gatto è costituta da papille simili a uncini, perfette per consentire una puntigliosa pettinatura e pulizia del mantello, eliminando la peluria morta ed eventuali detriti annidati. Ma tutto ciò che rimane intrappolato nelle papille a uncino viene ingerito quasi totalmente, perché i felini non sono in grado di sputare.

gattino si lecca

In questo modo, quindi, si formano accumuli all’interno dell’apparato gastroenterico, chiamati comunemente “boli di pelo”. In linguaggio medico, “tricobezoari”. Nella maggior parte dei casi questi accumuli vengono eliminati con il vomito o con le feci ma non sempre è così semplice. Capita infatti che il deposito di peli permanga più a lungo nel tratto gastrointestinale e si solidifichi come una sorta di “sasso”, diventando perciò un corpo estraneo in tutto per tutto e creando anche seri fastidi.

I sintomi

Nei gatti che vivono in colonia e comunque non in casa, i sintomi compaiono principalmente due volte all’anno, primavera e autunno, in corrispondenza delle mute stagionali. Nei nostri mici casalinghi, invece, che vivendo al caldo hanno un ricambio più costante del pelo, i disturbi possono manifestarsi tutto l’anno se non riescono ad eliminare i peli ingeriti vomitandoli o con le feci.

I sintomi più comuni includono:
– conati di vomito con l’intento di espellere i boli, che però non escono,
– raucedine
– tosse secca
– a volte difficoltà respiratoria a causa dell’ostruzione delle vie aree
– stitichezza
– dolore durante l’evacuazione (il gatto si lamenta quando è nella lettiera) causato da una “palla di pelo” che è un vero e proprio “tappo” nell’intestino
– apatia
– inappetenza.

Anche in presenza di uno solo di questi segnali è opportuno non perdere tempo e andare dal veterinario per una visita specifica, perché di occlusione intestinale si può anche morire, per esempio.

Prevenire le palle di pelo

Mai azzeccato come in questo caso il detto “prevenire è meglio che curare”! In primo luogo, spazzolando anche due volte al giorno il gatto nei periodi di muta e facendo attenzione che non si formino mai nodi nei mici a pelo lungo. La prevenzione passa anche da un’adeguata idratazione: il gatto deve bere regolarmente, quindi stimoliamolo con acqua corrente, aggiungiamo brodo alla razione e privilegiamo i cibi umidi ai croccantini, che sono privi di acqua.

Importante poi che il gatto ingerisca fibre, per favorire il transito intestinale. In commercio si trovano mangimi specifici anti-boli e anche alimenti complementari, solitamente in forma di tubetti di pasta, da aggiungere al cibo. Se il gatto non la gradisce, possiamo mettergliene un po’ su un arto anteriore: il micio, infastidito, si leccherà per liberarsene, ingerendola.

Esiste anche un rimedio naturale, l’erba gatta, che apporta una fornitura extra di fibre. In caso di sintomi evidenti, invece, sarà il veterinario a decidere la cura, che potrebbe anche prendere la forma di un intervento chirurgico.

Fonte: Dott.ssa Monica Perego, medico veterinario libero professionista. Si occupa principalmente di medicina dello sport applicata alla cinofilia, con particolare attenzione alle patologie conseguenti ad un errato allenamento.

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