Le Cat e Dog Sitter

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TRAVEL
DOG SITTING
T O R I N O
C U N E O

Se per vacanza, svago o trasferta di lavoro ti trovi in una delle città coperte dal nostro servizio e hai necessità di un servizio di Pet Sitting per il tuo animale domestico durante la tua assenza, puoi usufruire del nostro innovativo servizio di Travel Dog Sitting.

I nostri Pet Sitter si prenderanno cura del tuo amico a 4 zampe, direttamente in albergo o davanti al luogo in cui non è ammesso (musei, parchi divertimento, locali, stadi, auditorium, ecc.).

Il servizio è personalizzabile in base ad ogni esigenza e richiesta.

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Cosa visitare a Torino?

Torino fu la prima città italiana che promosse una raccolta pubblica di arte moderna come parte costitutiva del proprio Museo Civico, aperto nel 1863. La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea oggi conserva circa 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, una rilevante collezione di grafica, un’importante raccolta di film, video d’artista e documentari; nell’edificio si trovano anche la Biblioteca d’Arte e l’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. La GAM offre al pubblico un’ampia programmazione di mostre con artisti italiani e internazionali e progetti espositivi che si rivolgono anche alle ricerche contemporanee più attuali.
È un museo vivace, capace di curare e proporre dibattiti, conferenze, incontri così come di collaborare con i musei e altre istituzioni nazionali e internazionali, in un continuo dialogo tra passato e contemporaneità.
Il Dipartimento Educazione, inoltre, costantemente aggiorna e sviluppa il suo impegno, con una ricca programmazione che facilita il processo di apprendimento coniugando l’approccio estetico alle opere con la rielaborazione creativa dell’esperienza, per studenti delle scuole di ogni ordine e grado, famiglie, giovani e pubblico adulto. Propone diversi progetti per l’accessibilità e l’inclusione lavorando a stretto contatto con enti e associazioni del territorio.
Il patrimonio è in costante crescita grazie a donazioni, con il contributo determinante della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea.

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Un simulatore del cielo

Il Planetario è una sala di proiezione dedicata alla rappresentazione del Cielo.
In questo ambiente unico, ad alto contenuto tecnologico, la scienza dà spettacolo, mettendo in scena immagini emozionanti che, per quanto reali possano sembrare, sono ricostruite.

Per ottenere un’esperienza immersiva e bellissimi effetti tridimensionali, il Planetario combina due componenti fondamentali: un sistema di proiezione digitale, predisposto per rappresentare il cielo e i moti celesti, e uno schermo semisferico.

Toccare, fare, imparare: un museo dove protagonista sei tu

Il Museo interattivo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” di Infini.to è un moderno Science Centre dove puoi fare esperienze di contenuto scientifico e approfondire temi astronomici.

Toccare e fare sono i veri imperativi del nostro Museo, dove la conoscenza passa prima di tutto dai nostri organi di senso, per poi diventare oggetto di riflessione e di spiegazione.

Comincia dal piano terra e scendi verso il basso, entrando sempre più in profondità nei segreti dell’Universo. Ripercorrendo le tappe fondamentali della storia dell’Astronomia, indagherai l’Universo in espansione toccandone gli aspetti più misteriosi: dalla teoria del Big Bang ai Buchi Neri.

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Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale.

Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità.

Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.

ICOM 2022

Inaugurato nel 2008 nella sede storica di Palazzo Mazzonis, il MAO Museo d’Arte Orientale custodisce una delle più importanti collezioni di arte asiatica in Italia e in Europa. Il MAO non è solo il luogo in cui le collezioni vengono presentate al pubblico.

  • È spazio sperimentale per l’attivazione delle collezioni stesse attraverso progetti espositivi e performativi;
  • è occasione di creazione e di espansione di contenuti e ricerca;
  • è attore di un network globale che esplora le possibilità della valorizzazione culturale di nuclei di opere di arte asiatica in un contesto europeo e internazionale;
  • è spazio sociale e luogo di incontro;
  • è centro di sperimentazione che lavora in triangolazione tra conservazione, produzione ed evoluzione delle attività che vengono svolte in un quadro di rispetto ambientale e di ecologia di sistema;
  • è #MAOTempoPresente.

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Il MAU – Museo di Arte Urbana, situato nel cuore del Borgo Campidoglio di Torino, è un percorso a cielo aperto che comprende più di 180 opere dipinte sui muri delle palazzine del quartiere.

Il Borgo Campidoglio è nato nel 1853 come quartiere popolare. Questa zona mantiene ancora la sua struttura originale, fatta di case basse e strade strette e tortuose.

Qui le persone con mobilità ridotta, non vedenti o sordomute possono prenotare visite con percorsi diversi.

Il MAU è parte integrante della vita del Borgo Campidoglio. La collaborazione con gli abitanti del quartiere è fondamentale per trovare gli spazi in cui le opere prendono vita. Si sono creati legami forti anche con le numerose botteghe, enoteche e piole del quartiere, nelle quali è possibile fermarsi a fine itinerario per degustare prodotti tipici e vini locali.

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Immergetevi in un luogo magico della memoria per scoprire la storia e le metamorfosi di un genere, quello fantastico – fantascientifico, che, originato agli albori dell’Era illuminista, non ha mai smesso di rivolgersi al presente, raccontandone metaforicamente i fantasmi e le speranze, le mostruosità e le prospettive future.

Un approccio transmediale poiché l’immaginario fantastico nel ‘900 ha letteralmente invaso tutti i media – dalla letteratura al cinema, dal fumetto alla televisione, fino alla musica, all’arte, al gioco e al videogioco – attraversandoli e contaminandoli.

Il MUFANT non è solo un museo è anche un laboratorio di idee in continua attività per sviluppare la naturale vocazione sperimentale e laboratoriale degli universi “fantascientifici”, rivolta al futuro e alla sperimentazione di nuove tecnologie e di nuove forme di comunicazione e aggregazione.

Strategica inoltre la location: collocato nel cuore dell’area nord della Città di Torino, al confine del quartiere Borgo Vittoria della V Circoscrizione, il MUFANT è un nuovo presidio culturale della periferia torinese in grado di impattare sulla rigenerazione e rivitalizzazione del territorio.

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I Musei Reali di Torino (ex Polo Reale), ai sensi dell’art. 30 del D.P.C.M. n.171 del 29 agosto 2014, Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance (la cosiddetta “Riforma Franceschini”), si configurano come un museo di rilevante interesse nazionale, dotato di autonomia speciale in ambito scientifico, finanziario, contabile e organizzativo.

Nel 2016, in seguito all’emanazione del D.M. n. 43 del 23/01/2016, Modifiche al decreto 23 dicembre 2014, recante “Organizzazione e funzionamento dei musei statali”, l’area museale torinese cambia nome: il precedente “Polo Reale” è sostituito dal nuovo “Musei Reali”.

Il cambio del nome corrisponde alla volontà di proseguire nel percorso di autonomia e di definizione di una nuova identità come organismo unico.

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Una delle più emozionanti esposizioni di cinema, ospitata alla Mole Antonelliana: in una cornice di scenografie, proiezioni e giochi di luce, i percorsi di visita danno vita a una presentazione spettacolare, capace di farti immergere nella magia del cinema, proprio come capita quando si assiste alla proiezione di un film.
Puoi scoprire in prima persona i segreti nascosti dietro la macchina da presa e le fasi che precedono la proiezione del film, in un itinerario fantastico e interattivo: dal teatro d’ombre e le prime affascinanti lanterne magiche ai più spettacolari effetti speciali dei nostri giorni e alla realtà virtuale.

MOLE ANTONELLIANA
Simbolo architettonico della città di Torino, la Mole Antonelliana fu inizialmente concepita come Sinagoga, prima di essere acquistata dal Comune per farne un monumento all’unità nazionale. Progettata e iniziata dall’architetto Alessandro Antonelli nel 1863, venne conclusa solo nel 1889. Era, all’epoca, con i suoi 167 metri e mezzo d’altezza, l’edificio in muratura più alto d’Europa. Nel 1961, in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, venne inaugurato l’Ascensore panoramico che, rinnovato nel 1999, ancora oggi permette di salire fino al tempietto, a 85 metri d’altezza e ammirare la straordinaria vista sulla città e sull’arco alpino che la circonda. E’ possibile la salita a piedi lungo le scale dell’intercapedine della cupola fino alla Terrazza panoramica.

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Un medaglione in bronzo, recuperato sul fondo della Senna, è la prima testimonianza in assoluto dei pellegrinaggi alla Sindone in Europa. Risalente alla metà del 1300 l’oggetto reca la raffigurazione della Sindone con la sua doppia immagine, il tessuto a spina di pesce e gli stemmi della famiglia Charny. Era evidentemente appartenuta a un pellegrino che si era recato a venerare la Sindone e che intendeva portare a casa il medaglione in memoria dell’impresa.

Risalgono appunto al XIV secolo le prime notizie storicamente certe sulla Sindone oggi conservata a Torino, quando il cavaliere francese Geoffroy de Charny fa costruire una chiesa nella piccola città di Lirey– nei pressi di Troyes– per custodirvi e mostrare ai fedeli la Sindone.

Prima di allora le tracce sono più vaghe. Al V-VI secolo risalgono testi in cui si afferma che nella città di Edessa (oggi Urfa, in Turchia) era conservato un ritratto di Gesù (indicato con la parola greca Mandylion che significa “asciugamano”) appartenente alla categoria delle miracolose “acheropite” (“non fatto da mano umana“), impresso su un telo. Alcuni studiosi associano questo telo alla Sindone conservata oggi a Torino, che a quei tempi sarebbe stata esposta al pubblico ripiegata in modo da mostrare solo il volto.

Nel X secolo il Mandylion viene trasferito a Costantinopoli, all’epoca capitale dell’Impero Bizantino. Nel suo diario, conservato nella Biblioteca Reale di Copenaghen, Robert de Clari, cavaliere francese che partecipò alla IV Crociata, riferisce di aver visto la Sindone in una chiesa di Costantinopoli, dove veniva esposta ogni venerdì e dove “si poteva vedere bene tutto il suo corpo”.

Con il sacco di Costantinopoli e il furto di innumerevoli oggetti preziosi, s’ipotizza che la Sindone, come molti altri reperti, fosse stata portata dai latini in Grecia, dove la famiglia Charny era presente.

Nella prima metà del ‘400, a causa dell’inasprirsi della Guerra dei cento anni, l’ultima discendente di Geoffroy, Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla chiesa di Lirey e la portò con sé nel suo peregrinare attraverso l’Europa. Fino a che trovò accoglienza presso la corte dei duchi di Savoia, alla quale erano stati legati sia suo padre sia il secondo marito, Humbert de La Roche. Fu lì che avvenne, nel 1453, il trasferimento della Sindone ai Savoia.

La Sindone rimarrà di proprietà della famiglia Savoia fino al 1983, quando alla morte dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, passò per lascito testamentario alla Santa Sede.

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