Marisol

Miao e Bau a tutti,
sono Marisol e vivo nella provincia di Varese.
Sono metà americana e metà italiana e, quando sono arrivata in Italia, da piccina, mi ero spaventata di un barboncino bianco, tanto da rischiare di cadere nel lago, dove ero in gita con la mia famiglia.
Mio padre pensò subito che da quel giorno, visto il grande spavento, gli animali non sarebbero stati i miei beniamini …niente di più sbagliato!!!
Letteralmente, li adoro!!!
Infatti, ora sono mamma di 6 pelosi: Bia (cagnolona mix pitbull-malenois), Pride, Zoe, Ginger e Kiki (gatti), Connie (coniglia).
Loro sono tutti dei rescue, animali che arrivano da situazioni di maltrattamento o abusi.
Un’estate, per caso, ho iniziato ad aiutare una mia amica con i suoi gatti.
Dopo di lei, grazie al passa parola e alle recensioni molto positive, sono arrivati i primi clienti che ho fidelizzato.
Sono una persona molto empatica e sensibile e questo mi aiuta a stringere un rapporto molto stretto, sia con gli umani che con gli animali che, come ben sappiamo, riconoscono le persone compatibili con loro.
Nel momento in cui io e il proprietario del pet veniamo a contatto, propongo sempre un primo incontro per vedere la reazione dell’animale nei miei confronti: questo aiuta a farmi conoscere e, in caso di “benestare” del peloso, anche per il proprietario è una tranquillità maggiore.
Sò bene che lasciare i propri pets con un estraneo non è facile, ma sapere che l’animale sta bene con me, che si fida, fa sì che l’allontanamento sia meno traumatico.
Durante le assenze dei proprietari, documento sempre ogni mio passaggio con video, foto per fare vedere come vanno le cose.
Anche io ho avuto bisogno di aiuto con i miei animali, sono una mamma ansiosa, magari per le storie pesanti di tutti loro:
Bia, la cagnolona, ha subito abusi, è stata lasciata senza riparo, cibo e a catena corta in un cortile, aveva paura di tutto e tutti… così ho chiesto aiuto ad un’educatrice cinofila che ha insegnato a me e a lei come viverci, come capirci.
Pride (gatto più anziano) è stato abbandonato nel giardino dei miei vicini una domenica di settembre. Urlava come pochi.
Zoe viene dalla Spagna: doveva essere abbattuta perchè era un animale in esubero in un gattile. Io e mio marito l’abbiamo fatta portare da noi, senza se se senza ma.
Kiki e Ginger (io lo chiamo Giongio): vengono dal sud Italia e, nonostante fossero cuccioli, hanno conosciuto la fame, il freddo, il buio di una cantina dove vivevano. Avevano un altro fratellino che mangiava loro tutto il cibo: lotta per la sopravvivenza, e Giongio ne ha sofferto tanto: una volta arrivato, dalla paura di rimanere senza cibo, si catapultava su tutte le ciotole piene di umido o crocchette e alla fine stava male. Kiki era magrissima con esami del sangue pessimi. Ora entrambi stanno bene e sono due folli !!! Danno la carica a tutti gli altri.
Connie, la coniglia, portata via da un agriturismo, era incinta e malata. Una volta partorito, le si è alzata la febbre e, non stando bene, ha fatto morire i suoi cuccioli. Per un anno a fatica si faceva prendere e accarezzare. Abbiamo imparato a rispettarla, ed ora è lei che viene a chiedere le attenzioni coccolose.
Amo gli animali: sono anime che darebbero tutto pur di stare con noi, pur di essere amati come meritano. A loro piace la nostra compagnia, anche solo per una ronfata.
I i miei servizi sono solo a domicilio del cliente, perché Bia è molto territoriale.